Gonca perunkovska

 The Clean emotion of photography


It’s interesting just thinking how many emotions you can convey of one short second in eternity through one photograph. The probable part of our admiration and surprise is gifted to us through it’s immobility. In that motionless picture. That’s the picture’s “quiet gift”. A ’’flashback” from one part of life that is never coming back, at least never the same!. The atmosphere of Gonca Perunkovska teaches us to stop a little and think about letting go into the melancholy while we observe the distant horizons that exceed through the real world, or does it just seem like it!?

Then every word starts being inadequate, superfluous, and it’s left to the photograph to tell the story, the only way it can, the lost time of that emotion that is forgotten comes back and shines bright like a light that gives hope!

With a Macedonian origin and an economic career, Gonca Perunkovska has lived in Switzerland for 20 years. In her past there was always time for art, especially the art of photography, but more as a passion for collecting pieces from past memories of traveling and such. Looking at Gonca’s photography, it’s surprising to find out that all of these were realized in a period of one year, respectively when Gonca decided to make her passion into something more serious. Like a spark that burns in a fire, her full sensibility is shown through her maturity, like the sun beams that pierce through some of her pictures. After one short course, as an introduction to the technique of photography but with much practice and after a very short period of time Gonca has her own style, characteristic to herself, which makes her an artist in the true meaning of the word!

Her compositions are elegant and well-balanced, the light play never banal, nor pretentious, rather exposing of unexpected atmosphere and distant horizons... Gonca is attracted by the beauty of the neverending and distant horizons, which take her to her homeland like a nostalgic thread! In her photographs there is hardly any human presence, except as a random observer of some past life which is conveyed by the places with their abandonment, a mark of the everyday endeavors of time no more existent. If every photograph is one time crystal, that's what Gonca's landscapes are like. They bring back to the observer the reflection of some lost time, of the unsustainable emotions, of the melancholy in parting, and at the same time, the hope of a future encounter. Gonca Perunkovska just started expressing herself through the language of photography, but surely in her "writing with light" there are many things to be told. And we, the attentive observers, will not miss the chance to read the next chapters.


By

Walter Ghidini


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Gonca Perunkovska

L’emozione profana della fotografia


È curioso pensare a quante sensazioni trasmette un minuscolo attimo di eternità attraverso una fotografia; probabilmente parte della meraviglia e dello stupore ch’esso regala è proprio in questo fantastico fermo immagine, in questo suo essere regalo silenzioso, flash back di una vita che non torna mai uguale.


Le atmosfere di Gonca Perunkovska insegnano a rallentare e riflettere, a lasciarsi andare alla malinconia che ci assale quando ci troviamo ad osservare orizzonti lontani che paiono trascendere il mondo reale. Ecco che allora ogni parola è inappropriata, e spetta alla fotografia raccontare, come può, il tempo perduto, di quella sensazione che, dimenticata, si consolida e si propaga come il riverbero luminoso di una scintilla di speranza.


Di origine macedone e di formazione economista, Gonca Perunkovska vive in Svizzera da circa 20 anni. Nel suo passato c’è sempre stato poco spazio per l’arte e la fotografia in particolare, che era vissuta più come una passione con la quale collezionare ricordi di viaggio e poco più. Guardando le fotografie di Gonca è sorprendente scoprire come esse siano state tutte realizzate nell’ultimo anno, da quando cioè Gonca ha deciso di trasformare la sua passione in qualcosa di più serio. Come un fuoco che cova sotto la brace, la sua sensibilità si è mostrata in un attimo in tutta la maturità, come i lampi di luce che attraversano alcune delle sue immagini più significative. Dopo un breve corso di introduzione alla tecnica fotografica e tanta applicazione, in pochissimo tempo Gonca mostra già d’aver preso possesso di uno stile che la caratterizza e fa di lei un’artista a pieno merito.


Le sue composizioni sono eleganti ed equilibrate ed i giochi di luce, mai banali o vistosi, svelano atmosfere inattese e orizzonti lontani. Gonca è attratta dalla bellezza degli orizzonti immensi e lontani che la conducono con un pizzico di nostalgia alla sua terra natale. Nelle sue fotografie la presenza umana è praticamente assente se non come sentore del vissuto che certi luoghi trasmettono con la loro aria abbandonata ma pregna della fatica e della quotidianità d’un tempo che non c’è più. Se ogni fotografia è un cristallo di tempo, così sono anche i paesaggi di Gonca che restituiscono a chi li guarda il riflesso del tempo perduto, dell’emozione intrattenibile, della malinconia del distacco e, contemporaneamente, la speranza del ricongiungimento.


Gonca Perunkovska ha appena iniziato a parlarci di sé con il linguaggio della fotografia ma è certo che il suo “scrivere con la luce” ha tantissimo da raccontare e noi, osservatori attenti, non ci lasceremo sfuggire l’occasione di leggere i prossimi capitoli.



A cura di


Walter Ghidini

2018



la prima mostra fotografica

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